Come fare per difendersi dallo Spamming
Probabilmente in pochi sanno dell'origine curiosa del nome
"Spamming".
Secondo l'esperto Guido Pietrosanti si tratterebbe di un acronimo
ricavato dall'espressione inglese "Spicy Pork And haM ", nome di una
marca di carne in scatola venduta negli Stati Uniti e immortalata in
uno sketch in cui il gruppo comico inglese dei Monty Pyton, negli anni
70 lo trasformò in un ossessivo tormentone.
Effettivamente si tratta di un tormento per tutti i milioni di possessori
di caselle di posta elettronica, che hanno la sventura di lasciare in
qualche data base sul web i riferimenti della propria posta
elettronica. In men che non si dica viene comunicata (il sottoscritto
sospetta che si tratti di una cessione a titolo oneroso, di un pacchetto
di migliaia di indirizzi mail)) a società commerciali che iniziano subito
ad inondare il malcapitato di messaggi promozionali ma non solo. E'
sempre più frequente, ad esempio, l'invio di criptici messaggi di poche
righe in cui si offre un'ambigua amicizia, intuibilmente preliminare ad
incontri di natura sessuale.
Per completezza va aggiunto che il fenomeno "Spamming" non è
circoscritto alle e-mail ma ad ogni altra forma di comunicazione
elettronica (quindi anche fax, telefonate, sms, mms etc.).
Va subito detto che secondo la legge italiana lo spamming costituisce
un illecito. In forza dell'articolo 130 del codice della privacy (D.lgs.
196/2003) i suddetti messaggi devono esser preceduti dal consenso del
destinatario.
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